Chi riceve un'idea da me, ricava conoscenza senza diminuire la mia; come chi accende la sua candela con la mia riceve luce senza lasciarmi al buio.

La rivoluzione necessaria

What country can preserve it's liberties if their rulers are not warned from time to time that their people preserve the spirit of resistance? Let them take arms. The remedy is to set them right as to facts, pardon & pacify them. What signify a few lives lost in a century or two? The tree of liberty must be refreshed from time to time with the blood of patriots & tyrants. It is it's natural manure.

Thomas Jefferson.

mercoledì 23 febbraio 2011

La Rivoluzione Araba

Marocco: Re Mohammed  VI al governo da 11 anni
Algeria: Bouteflika al governo da 11 anni
Tunisia: Ben Alì è scappato - al governo da circa un mese Fouad Mebazaa
Libia: Muammar Gheddafi al governo da 42 anni
Egitto: Hosni Mubarak dopo 30 anni è scappato
Giordania: Re Abdallah II al governo da 22 anni
Siria: Bashar al Assad al governo da 11 anni
Iran:Mahmoud Ahmadinejad al governo da 6 anni
Sudan: Omar Al Bashir al governo da 18 anni
Arabia Saudita: Re Abdullah al governo da 6 anni
Yemen: Ali Abdallah Saleh al governo da 32 anni
Bahrain: Hamad Ben Issa Al-Khalifa al governo da 40 anni



La Rivoluzione è cominciata il 17 dicembre quando Mohamed Bouazizi, 26 anni, si è dato fuoco a Sidi Bouzid per  esprimere la sua disperazione di fronte alle ingiustizie sociali in Tunisia. Dopo circa un mese il 14 gennaio il presidente tunisino Zine el Abidine Ben Ali è fuggito in Arabia Saudita e tre giorni dopo si è insiediato un governo di unità nazionale.

4 commenti:

  1. i commenti che sento e leggo in questi giorni sono tutti concordi che dietro a questa rivoluzione possa esserci la mano di Al-Qaeda e sono tutti preoccupati da due conseguenze gravi a breve termine: l'immigrazione e il calo di approvvigionamento di gas e petrolio.
    Non mi incantano.

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  2. Addirittura la notizia più battuta è l'annullamento del Gran Premio di Formula Uno in Bahrain.

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  3. da Londra
    Lorenzo Berardi - Lettera 43 http://www.lettera43.it
    La visita ufficiale di David Cameron in Egitto è la prima di un leader politico del pianeta nel Paese appena liberatosi dai diciannove anni di presidenza Mubarak. Un segnale apparentemente positivo, ma che la stampa britannica non pare apprezzare. Le ragioni che hanno portato il primo ministro inglese sulle rive del Nilo, nella prima tappa di un più ampio tour mediorientale, paiono infatti avere poco a che fare con l'agenda politica internazionale ed essere più legate a interessi economici.
    UNA VISITA INTERESSATA. Cameron è accusato da più parti di «ipocrisia» e «cinismo» per essersi fatto accompagnare nella propria visita da otto rappresentanti dell'industria britannica degli armamenti. E, ad eccezione di una sosta a Kuwait City per parlare di riforme democratiche, il motivo fondante del viaggio del primo ministro britannico è quello di promuovere l'export britannico con un particolare accento alle ditte operanti nel settore della Difesa.
    Non a caso, Cameron è atteso ad Abu Dhabi dove è in corso una delle maggiori fiere mondiali del settore degli armamenti. Il primo ministro risponde alle accuse ribadendo come la sua visita sia «nell'interesse del Paese», mentre «promuovere le relazioni di difesa britanniche in Medio Oriente sia la cosa più giusta fa fare»

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  4. Portare pazienza - perche' servite all economia araba guidanfo la macchina

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