Chi riceve un'idea da me, ricava conoscenza senza diminuire la mia; come chi accende la sua candela con la mia riceve luce senza lasciarmi al buio.

La rivoluzione necessaria

What country can preserve it's liberties if their rulers are not warned from time to time that their people preserve the spirit of resistance? Let them take arms. The remedy is to set them right as to facts, pardon & pacify them. What signify a few lives lost in a century or two? The tree of liberty must be refreshed from time to time with the blood of patriots & tyrants. It is it's natural manure.

Thomas Jefferson.

mercoledì 25 febbraio 2009

No al Parco Eolico


Gli impianti eolici hanno un impatto ambientale devastante: tralicci, ripetitori e antenne per telefonia rispetto a queste strutture non hanno un impatto paesaggistico paragonabile per pesantezza. È gravissima la ricaduta connessa alle infrastrutture che accompagnano l' installazione scavi, manufatti, nuovi elettrodotti, chilometri e chilometri di nuova rete stradale di servizio. C' è inoltre da considerare l' impatto sulla fauna: i crinali dell' Appennino sono le aree dove ancora sopravvivono alcune specie di aquile, avvoltoi ed altri rapaci, altrove pressoché scomparse e le pale eoliche rappresentano un pericolo mortale per questi rapaci, che subiscono perdite tali da vanificare anni di lavoro per la loro reintroduzione e protezione.
Inoltre è ampiamente e scientificamente dimostrato, da numerosi studi, come gli impianti eolici producano seri effetti negativi sulle biocenosi (bios = vita) e (koinosis = comune).
Tali effetti consistono essenzialmente in due tipologie d’intervento:
- diretto, dovuto alla collisione degli animali con parti dell’impianto, in particolare il rotore;
- indiretto, dovuto all’aumento del disturbo antropico con conseguente allontanamento e/o scomparsa degli individui, modificazione di ambienti (aree di riproduzione e di alimentazione), frammentazione degli habitat e delle popolazioni, ecc..
La corsa all'energia dal vento non si arresta in zone dove nemmeno costruire un rifugio di montagna sarebbe possibile, si consente la realizzazione di torri eoliche alte decine di metri. Nel giro di 3-4 anni potrebbe venir meno l' ultima grande riserva del paesaggio italiano, la dorsale appenninica.
La diffusione delle pale eoliche è favorita anche dall' atteggiamento di molti amministratori locali che, per sanare le finanze, sono pronti a svendere parti del proprio territorio agli operatori eolici.
Ci sono comuni come San Bartolomeo in Galdo (Benevento) che si dichiarano con delibera ufficiale "deolizzati" ed altri, come Agnone (Isernia) che chiedono alla Regione Molise di fermare le pale eoliche.
NOI CHE FACCIAMO ?

Cave nel nostro territorio - Nota della Riserva Naturale Montagne della Duchessa

Leggi la nota

lunedì 20 ottobre 2008

no alla cava - articolo Messaggero

La cava - articolo sul Corriere di Rieti

Raccolta di firme contro la cava”.

Progetto a Sant’Anatolia, a ridosso della Riserva Montagne della Duchessa. I cittadini insorgono: basta con questo scempio ambientale.

S. ANATOLIA 20.10.2008

L’area interessata dal progetto

Cava, autodromo, stabilimento di acque minerali, con contorno di paleoliche e tutto a S. Anatolia, a ridosso della Riserva Montagne della Duchessa. Progetti di sviluppo per qualcuno, “bombe a orologeria” secondo i cittadini, che sono in allarme. “Meglio cervi che talpe”, dicono al comitato cittadino, sorto contro la cava in località Colle Venuro e Valle Campo, vicino Colle Pizzuto (raccolte 300 firme). C’è anche chi ha affisso nei bar un fotomontaggio, anticipando il possibile scempio tra la cava e le paleoliche (un progetto del Comune), che potrebbero esser montate, se l’anenometro registrerà i requisiti necessari. Poi c’è l’eventualità autodromo, un project financing, avanzato dal Comune, sulla stessa area e quei resti, mai bonificati, di altre cave, che deturpano il paesaggio. I Beni Separati di S. Anatolia hanno ottenuto il via a procedere dalla Regione Lazio, in base al Piano Cave presentato nel 2002, ma il Comune non è d’accordo. Ancora cave? No grazie. I cittadini vogliono garanzie: “Dimostrare che non inquina, se c’è un subappalto e chi si impegnerà per la bonifica. Ma ve li immaginate centinaia di camion che partono ogni giorno verso la Tiburtina? E la fogna a cielo aperto che abbiamo qui vicino?”. Il Comune “non ha autorizzato una cava a Torano, né il progetto presentato dall’amministrazione dei Beni Civici e non darà l’autorizzazione al cambio di destinazione urbanistica” dichiara l'assessore Antonio Spera. Sull’argomento è intervenuto anche il presidente della Riserva Navegna Cervia Leandro Liotti, che si stupisce e critica, oltre alla Regione, anche il Comune “che gestisce la Riserva Naturale Montagne della Duchessa, un patrimonio ambientale e di biodiversità tra i più importanti del Lazio, piena di querceti, faggeti, cime oltre i 2000 metri, zone di riserva integrale, due Siti di importanza comunitaria (Sic), oltre alla zona di interesse nazionale rappresentata dal progetto BioItaly”. Come la mettiamo? Sotto i riflettori non solo “le questioni di lana caprina, come quella che sarebbe l’amministrazione dei Beni Separati di uso civico ad aver inoltrato la richiesta ufficiale”, ma i sempre decantati progetti di ripristino “mai messi in atto, di cui sono pieni i cassetti di molte amministratori comunali della nostra provincia”. Nel resto d’Europa non succede, mentre le cave esaurite nel nostro Paese “sono rimaste orridi scempi a cielo aperto”. Liotti pone un’altra questione: “Come fa l’amministrazione a conciliare il fatto che nella Riserva è in costruzione il primo ecoalbergo di tutta la provincia?” e approva il comitato dei cittadini che “fanno bene ad organizzarsi per impedire questa nuova speculazione”. Liotti invoca interventi superiori (Provincia e Regione) per tutelare “non la Riserva, che lo è già, ma tutto il territorio reatino da interventi che rischiano di compromettere il futuro economico, sociale e ambientale”

Francesca Sammarco

lunedì 30 giugno 2008

NO ALLA CAVA DI MOSTATICO

COMITATO PER NON ESSERE TALPA
NO ALLA CAVA NEL TERRITORIO DEL COMUNE DI BORGOROSE

IL COMITATO DICE "NO ALLA CAVA" PER I SEGUENTI MOTIVI:


non essere partecipi alla distruzione di un territorio già ampiamente abusato
inquinamento ambientale e acustico: la salute del cittadino viene compromessa da un notevole aumento dello smog e delle polveri per il continuo passaggio dei mezzi di trasporto del materiale di escavazione e da un incremento dell'inquinamento acustico nelle aree circostanti la cava con l’aumento di patologie respiratorie come fibrosi polmonari, alveoliti allergiche e allergie dei bambini;
degrado e scempio del territorio: per preservare la parte di territorio adiacente alla Riserva Naturale Montagne della Duchessa di notevole valore ambientale;
temiamo che “il piccolo angolo di paradiso” possa essere per sempre compromesso e deturpato dalla nuova escavazione


Il nostro territorio ha una vocazione prettamente turistica e l’entroterra può essere il volano per il rilancio del turismo locale.
La bellezza dei luoghi e i siti storici presenti nel nostro territorio reclamano programmazione ed investimenti di ordine turistico-culturale perché siano fonti di ricchezza e occupazione durature.

Se vogliamo garantire uno sviluppo economico ed ecologico al nostro territorio dobbiamo considerarlo come un patrimonio da difendere e valorizzare.

LA RACCOLTA DELLE FIRME E’ ORGANIZZATA DA ANTONIO LUCE (TOTO)